Latest Blog Post

Il giorno dopo...

Mento sul legno, archetto tra le dita, crine sulle corde. La Sonata in mi minore K.304 si apre, duetto con pianista “Smorfiosetta”

*Attacco. Allegro ma non troppo, spiccato asciutto*

“Ieri era il mio compleanno, ho bevuto troppo, ho fumato troppo. Il violino oggi pesa un quintale! Il mio cranio due”

*L’archetto trema tra le mani. Stono. La pianista mi lancia uno sguardo stizzito, smorfia schifata*

"Cazzo vuoi smorfiosa? Oggi mi odio da me, non ti ci mettere pure tu"

*Rientro a tempo. Sbaglio. Una nota si sfalda. Denti stretti, fingo espressività*

“Horacio, il mio patatone, fin lì ricordo. Poi buchi neri. Ho iniziato a bere e fumare…quindi ho di certo incontrato il mio “circa-amico” losco di fiducia. Forse ho intravisto Artù. Forse anche Fabrizio…Oddio, ora ricordo: sono andata a casa sua! Cosa ho detto? Cosa ho fatto?”

*Ripresa del tema*

“…Il mio violino, è nuovo.. è stupendo…Ah, già!! Dono del Duca di Vincennes! Cristo, ho incontrato anche lui? Spero di non essermi resa ridicola"

*Un altro inciampo. La pianista non perdona con gli occhi. Secondo movimento. Tempo di Menuetto. Flash*

“Il biondino palestrato! Si, sono certa di averlo visto. Oddio, l’ho baciato! Ma che cazz.. Mi avrà riportata lui a casa? Stamattina mi sono svegliata in camera mia ma sembrava la playroom di Christian Grey. Questa è di certo la firma di quel cretino messicano. Oggi lo distruggo..se arrivo viva a fine giornata”

*Tenuto, smorzando. Tremo ancora. La nausea arriva a onde. Tengo la linea come un filo teso. La sinistra cerca le posizioni sulle corde ma la memoria fa cilecca. Rientro a tempo per puro caso. Coda. Diminuendo, morendo. Chiudiamo insieme, io e la pianista, lei annuisce: ha suonato meglio. Crepa stronza*

Vado a casa e mi faccio un pisolino. Giuro che non berrò più, non fumerò più… beh certo, dopo che avrò finito la scorta che mi ha lasciato Juan, si intende.